La Spagna si prepara a partecipare agli Europei del 2024 con il prestigio di campione della Nations League. Il ricordo doloroso dell’eliminazione dalla Coppa del Mondo in Qatar nel 2022 è ancora vivido, ma la squadra è determinata a riscrivere la propria storia sotto la guida del nuovo allenatore Luis de la Fuente.
Nel suo debutto in un Campionato Europeo, la Roja affronta una sfida ardua, essendo stata inserita in un girone particolarmente impegnativo insieme a Italia, Croazia e Albania. La squadra spera di superare queste difficoltà e dimostrare nuovamente il suo valore sul palcoscenico internazionale.
Introduzione
L’instabilità causata dal caso Rubiales nella Real Federación Española de Fútbol non ha intaccato le prestazioni sul campo. Dopo il flop dei Mondiali in Qatar, Luis Enrique è stato sostituito da Luis de la Fuente, ex allenatore dell’U21, che ha guidato la squadra verso una qualificazione agevole agli Europei e la vittoria nella Nations League.
La Spagna, ora nella competizione europea, si presenta con un mix di esperienza e gioventù. Da un lato, veterani come il 39enne Jesús Navas, dall’altro, giovani talenti come l’adolescente Lamine Yamal, di soli 16 anni.
L’obiettivo è farsi strada in un girone difficile che comprende l’Italia campione in carica, la Croazia, semifinalista dell’ultima Coppa del Mondo e seconda nella Nations League, e l’Albania, sorpresa del continente negli ultimi anni sotto la guida di Sylvinho.
In un girone così competitivo, la Spagna deve evitare errori che potrebbero compromettere la sua campagna. Il tiki-taka, una volta stile vincente, ha dovuto essere rinnovato. Gli avversari infatti avevano imparato a contrastare il lungo possesso palla. Luis de la Fuente ha quindi introdotto più gioco sulle fasce, più iniziative individuali e maggiore verticalità, pur mantenendo il controllo del pallone come concetto cardine.
Punti di forza
La Spagna ha sempre scommesso sulla qualità tecnica, ma il loro successo è stato profondamente radicato anche nelle solide difese e nei giocatori di equilibrio. Il nuovo pilastro del centrocampo spagnolo è Rodri, il giocatore del Manchester City riconosciuto come uno dei migliori centrocampisti difensivi al mondo. Rodri è cruciale non solo per mantenere l’equilibrio della squadra, ma è anche una risorsa preziosa nei calci piazzati.
Rodri rappresenta il cuore del gioco difensivo e offensivo della Spagna. La sua intelligenza tattica e la sua abilità nei passaggi sia corti che lunghi gli permettono di controllare il ritmo della partita. Se Pedri riuscirà a tornare alla sua migliore forma, ciò rafforzerebbe ancora di più il centrocampo spagnolo.
Un altro punto di forza sono le ali della squadra. Lamine Yamal del Barcellona e Nico Williams dell’Athletic Bilbao sono destinati a essere titolari. Questi giocatori sono conosciuti per la loro velocità e capacità di incidere sulle partite partendo dalle fasce. La loro abilità nel dribbling e nella creazione di occasioni da gol rende la Spagna molto pericolosa sugli esterni.
Il loro ruolo sarà cruciale nelle transizioni offensive, in quanto possono affrontare direttamente i difensori avversari, creare superiorità numerica e offrire cross pericolosi in area di rigore. Se lasciati liberi di correre, possono diventare un incubo per qualsiasi difesa.
Debolezze
Una delle criticità storiche della Spagna è la difficoltà nel segnare gol. Questo problema è spesso attribuito alla mancanza di un centravanti nazionale di rilievo nei club più importanti. Anche quando un talento emerge, come nel caso di Álvaro Morata, la continuità e la fiducia nel suo apporto restano problematici. Morata ha iniziato bene la stagione, ma è finito nuovamente tra le riserve all’Atlético de Madrid, subendo critiche anche dai tifosi quando ha indossato la maglia della Nazionale. Joselu, il suo sostituto, fa da panchinaro al Real Madrid, accentuando le preoccupazioni sulla capacità offensiva spagnola.
Nonostante l’importanza del ruolo del numero ‘9’ nella realizzazione dei gol, il problema più significativo rimane la fragilità difensiva. Mentre altri giocatori possono contribuire alla fase realizzativa, difendere efficacemente sembra più complicato. Dalla fine delle carriere di Puyol e Piqué e la decisione di non convocare più Sergio Ramos, la difesa della Spagna è diventata un punto debole. Questa situazione ha portato alla naturalizzazione di due giocatori francesi, Aymeric Laporte e Robin Le Normand, nella speranza di rafforzare il reparto difensivo, ma i risultati non sono stati soddisfacenti.
Pau Cubarsí rappresenta una promessa per il futuro, ma affidargli responsabilità considerevoli a soli 17 anni, con esperienza limitata, è rischioso. Per questa ragione, è stato escluso e sostituito dal capitano del Real Madrid, Nacho. Un’altra opzione è Vivian, un giocatore su cui De la Fuente ha molta fiducia. Tuttavia, le sue performance, incluso il debutto e l’amichevole contro Andorra, non sono state all’altezza delle aspettative. Questi fattori combinati mostrano che la Spagna deve ancora lavorare molto per stabilizzare il proprio reparto difensivo e migliorare l’efficacia sotto porta.
Undici ideale
Portiere
Unai Simón sarà il titolare indiscusso. Con la sua esperienza e sicurezza, è preferito rispetto a David Raya e Álex Remiro.
Difesa
La linea difensiva sarà composta da Carvajal a destra e Grimaldo a sinistra. Grimaldo si è affermato grazie alle sue prestazioni a Leverkusen. I centrali saranno Le Normand e Laporte, con Nacho come possibile sostituto in caso di necessità.
Centrocampo
Il modulo di base è un 4-3-3, ma può trasformarsi in un 4-2-3-1 grazie alla versatilità dei giocatori. Rodri, Pedri e Mikel Merino formeranno il trio di centrocampo. In alternativa, Fabián potrebbe sostituire Merino, e Pedri può essere affiancato da Álex Baena o Fermín.
Attacco
In attacco, la squadra schiererà Lamine Yamal, Morata e Nico Williams come titolari. Dani Olmo e Oyarzabal sono opzioni versatili che possono giocare come falsi 9 se Morata non rende al meglio. Ferran Torres rappresenta una valida alternativa, grazie al suo fiuto per il gol.
Formazione ideale:
Posizione | Giocatore |
---|---|
Portiere | Unai Simón |
Difensori | Carvajal, Le Normand, Laporte, Grimaldo |
Centrocampisti | Rodri, Pedri, Mikel Merino |
Attaccanti | Lamine Yamal, Morata, Nico Williams |
Questa formazione dimostra un mix di esperienza e gioventù, progettata per adattarsi a varie situazioni di gioco e mantenere un equilibrio tra difesa e attacco.
La chiave
La Spagna continua la sua tradizione di non avere un giocatore superlativo su cui dipendere. Mancano stelle come Mbappé, ma questo può essere un vantaggio. La vera forza risiede nel collettivo: ogni sostituto può mantenere lo stesso livello di gioco. In competizioni lunghe, dove le energie possono diminuire, una rosa ampia diventa cruciale. La possibilità di rimpiazzare giocatori senza perdere in qualità potrebbe rivelarsi determinante man mano che il torneo avanza.
Previsioni
La situazione del Girone B è complessa, con tre squadre che possono ambire al passaggio del turno. Con l’Italia non al massimo della forma e la Croazia che si appoggia ancora molto su Modric, la Spagna potrebbe prendere la leadership del gruppo. L’Albania, considerata la cenerentola del girone, potrebbe creare difficoltà inattese alle tre favorite.
Squadra | Punti di Forza | Sfide |
---|---|---|
Spagna | Potenziale di qualità | Mantenere la coesione |
Italia | Tradizione | Incertezze recenti |
Croazia | Esperienza di Modric | Dipendenza da Modric |
Albania | Fattore sorpresa | Meno pressione |
Gli scontri non sono proibitivi anche se dovessero classificarsi terzi. La Spagna dovrebbe puntare almeno ai quarti di finale. Ogni risultato inferiore sarebbe vista come una significativa delusione.